la Collezione di adesivi delle radio
Forse ai ragazzi di oggi sembrerà strano.
Ma ci fu un tempo - intorno alla seconda metà degli anni Settanta per la precisione - durante il quale orde di giovani di qualsiasi città della penisola trascorrevano i pomeriggi rimbalzando da un negozio all'altro alla frenetica e disperata ricerca di un adesivo.
Era la moda, la tendenza del momento, una cosa che fu propria ed esclusiva di quel periodo e che si estese non oltre i primi anni Ottanta.
Gli adesivi si raccoglievano nelle boutique, nei negozi di abbigliamento, in quelli in cui si vendevano articoli sportivi.
Ce ne erano di bellissimi e coloratissimi - in perfetto gusto vintage come si direbbe oggi - ed altri totalmente anonimi.
Ma importante era procurarseli per scambiarli il giorno dopo a scuola.
Ma anche per attaccarli al motorino, all'armadio o al letto della propria cameretta, alla macchina di papà....
Pensate che rivoluzione del costume: chi attaccherebbe oggi al lunotto della sua auto anche un solo adesivo?
O anche alla mobilia o ai vetri di casa propria?
Era un Italia profondamente diversa dall'attuale. Due canali televisivi pubblici... qualche televisione locale... la Televisione Svizzera, avanti anni luce con la sua programmazione audacissima per i tempi ed i più fortunati che qui in Piemonte, abitando ai piani alti, riuscivano a sintonizzarsi su Tele Capodistria.
I network e le reti Mediaset erano ancora lontani da venire... per non parlare di telefonini, computer et similia.
Proprio allora nacque la mia passione per la radiofonia.
Radio libere si chiamavano.
Mio nonno - me lo ricordo come fosse oggi - mi suggerì di collezionare non i soliti francobolli ma qualcosa che avrei potuto seguire dalla sua nascita; iniziai così la raccolta di adesivi di radio e di tv ma anche di gruppi ultras (il movimento del tifo organizzato nacque anch'esso in quel periodo).
Poi - probabilmente per la maggior facilità con cui riuscivo a procurarmeli - ed anche per il fascino che esercitava su di me lo smanettare sulla manopola della mia piccola radiolina a transistor in AM/FM alla ricerca di stazioni locali sempre nuove (ed allora ne nascevano quotidianemente), optai per la prima via, alimentando anno dopo anno una passione che mi porto dietro ancora oggi.
Ho visitato nei decenni migliaia di stazioni trasmittenti in tutta Italia.
Mi sono fatto tantissimi amici, che mi capita di sentire anche oggi a distanza di oltre trent'anni.
Ho girato l'Italia quando potevo permettermelo, giovane e spensierato e con qualche soldino in tasca.
Radio commerciali, radio politiche, radio militanti, radio religiose.
Di grandi città o di piccoli paesi. Avrei mille aneddoti da raccontare, mille ricordi che potrebbero ritornare a galla a ricordarmi - ahimè - di quanto tempo è passato...
Ho raccolto negli anni più di 60.000 adesivi differenti, che ho catalogato in raccoglitori suddividendoli per regione, provincia ed epoca temporale.
Una passione lunga quasi quarant'anni, che non ho mai avuto difficoltà a fare coesistere con la famiglia, il lavoro vero e proprio, i viaggi e le altre cose che mi hanno sempre appassionato, il calcio su tutte.
Oggi ho (quasi) 54 anni.
Le radio libere della mia gioventù sono state soppiantate dalle innumerevoli web radio che trasmettono online, tra queste naturalmente anche Uao Radio.
Viaggio soprattutto con la fantasia e comunico attraverso mail.
Quello che mi sento di dire a tutti quelli che hanno avuto la pazienza e la voglia di arrivare fino al fondo di questa mia testimonianza, è che una passione - qualunque essa sia - arricchisce sempre.
Ed aiuta a mantenersi giovani!
Un abbraccio a tutti!
Ottavio